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eliminare la finitura - sverniciare Featured

IMG 9468"EB" e' una Fender Stratocaster che mi accompagna da una vita oramai. La acquistai per due lire. Da allora è diventata il mio banco di prova, oltre allo strumento a cui sono più legato. Della chitarra originale oramai c'e' solo il corpo.

EB è la protagonista di alcuni contenuti che appariranno in questi giorni.

Il primo di questi contenuti ha lo scopo di insegnare come eliminare la finitura e la vernice dal proprio strumento e riportarlo allo stato grezzo, sia completamente che in parte.

I motivi per cui decidere di rifare la finitura possono essere svariati: dal non amare il colore in cui è finita (soprattutto per i mancini questo è un motivo non trascurabile… spesso i modelli disponibili sono offerti in pochissime varianti e ancora meno finiture, a volte la scelta si limita al nero) al desiderare una finitura "relic", ovvero simulando quel fenomeno tipico dei vecchi strumenti finiti con vernice a base nitrocellulosa, che vede la finitura piano piano assottigliarsi fino a lasciare il legno a vista.

Qualunque sia il motivo, è importante dire subito una cosa: togliere la finitura dal proprio strumento NON è un'operazione di per se' difficile o complessa, ma che può richiedere diverto IMG 9340tempo ed infinita pazienza e dedizione. Questo, soprattutto se si lavora senza l'ausilio di utensili dedicati, è un elemento da tenere decisamente in considerazione. E' un'operazione, soprattutto nel caso si decida di eliminare tutta o quasi la finitura, che può richiedere diversi giorni di lavoro. Per esempio, nel caso di EB, ho impiegato quasi una ventina di giorni complessivi in cui ho dedicato allo strumento ogni minuto libero durante la giornata, anche se devo dire che questo è stato principalmente causato dalla doppia finitura di cui era dotata. Probabilmente il precedente proprietario, oltre a ridurre il manico ad uno schifo e l'elettronica anche peggio, non gradendo la (bellissima) finitura 3 colors sunburst originale, ha pensato di applicarci sopra una finitura solida color crema.

Ci sono diversi modi di togliere una finitura di uno strumento. In questo articolo descriverò i due modi che ho utilizzato personalmente:

1) uso del solvente;
2) carteggiare il corpo con carta vetrata.

Eventualmente c'e' un terzo metodo, che consiste nell'utilizzarli entrambi, alternandoli.

La scelta su quale sia l'opzione migliore dipende dalla finitura che deve essere eliminata: alcuni modi di finire gli strumenti creano uno strato-sarcofago isolante molto forte, talmente resistente da non essere intaccato dal solvente e quindi obbligando giocoforza ad optare per la carteggiata del corpo.

Prima di entrare nel dettaglio su come eseguire le operazioni, una nota doverosa: Qualunque sia il metodo di eliminare la finitura utilizzato, sarete esposti a prodotti chimici e una quantità di polvere non indifferente. E' importante quindi munirsi di opportune protezioni per le vie respiratorie e per la pelle (per esperienza personale posso dirvi che il solvente in faccia non è piacevole! ;D).
Procuratevi quindi delle mascherine per verniciare a spruzzo (nel caso del solvente. Essa vi sarà poi utile quando sarà il momento di rifare la finitura) o per le polveri (caso decidiate di carteggiare) e guanti in lattice.

 

USO DEL SOLVENTE
IMG 9367Esistono in commercio diversi prodotti pensati appositamente per il legno, che sciolgono la vernice e le finiture senza intaccarlo e rovinarlo.
Il loro uso è molto semplice: basta rovesciarne una abbondante quantità sul punto che si intende pulire dalla finitura e aspettare. Dopo un po' (il tempo può andare dalle poche decine di secondi alla mezz'ora), la vernice inizierà a staccarsi o comunque a reagire col solvente. A quel punto basterà lavorare con un vecchio spazzolino da denti per smuovere la finitura ed in seguito asportarla usando dei fazzoletti di carta o degli stracci (in questo secondo caso, che sconsiglio, fate attenzione a dove li pulite: non solo il solvente è un componente non proprio eco-friendly, ma veicola in questo momento anche una discreta quantità di vernice. Essa, appena liberata dal solvente, tenderà a solidificarsi ed a raggrumarsi, col rischio di intasare i canali di scolo).
Questa è una operazione tutto sommato molto semplice da eseguire, alla portata veramente di chiunque. Eseguendola più volte e lavorando sempre su piccole zone ben delineate, sarà possibile smuovere la finitura senza fare grossa fatica e con risultati decisamente ottimi: se il solvente è quello adatto al legno, non intaccherà quest'ultimo e non lo rovinerà, evitando quindi aloni, righe e quant'altro. Questo metodo rende semplice lavorare in qualsiasi zona dello strumento, ivi compresi eventuali scassi e, soprattutto, in quei punti dove il taglio non è lineare e anzi renderebbe arduo lavorare in maniera ottimale.

Come già detto, questo è un lavoro in cui è da prevedere l'uso corretto del tempo. Se da una parte non richiede grosso sforzo fisico, è comunque fondamentale dare al solvente la possibilità di agire ed intaccare al meglio la finitura.

IMG 9369Poiché vi troverete a lavorare con la faccia a distanza ravvicinata da agenti chimici non proprio simpatici per le vie respiratorie e per la pelle, è fondamentale l'uso di opportune protezioni, soprattutto della mascherina per le vernici a spruzzo (che comunque verrà utile in seguito, quando sarà il momento di fare la nuova finitura).

Mettete in conto diverse ore di lavoro per eliminare completamente la finitura precedente, da spalmare su più giorni.

A fine lavoro, pulite con attenzione ogni residuo di polvere o di vernice, in modo che il corpo sia perfettamente liscio al tatto ("come la pelle di un bambino"). In caso non sia così, sarà opportuno levigare la superficie usando della carta vetrata 1200 bagnata con acqua e sapone.

Materiale occorrente per questa soluzione:
- Solvente specifico per legno, meglio se in gel;
- un vecchio spazzolino da denti;
- degli spessori (ho usato dei Jewel case dei cd) per eventualmente livellare lo strumento (sono utili quando devi operare per esempio sul Tommy cut o sul Forearm Contour) ed evitare che il gel si sposti troppo rispetto alla zona in cui si intende agire;
- un vecchio giornale per coprire la zona in cui si andrà ad operare;
- un rotolo di Scottex o dei vecchi stracci per asportare la finitura sciolta;
- una vecchia salvietta;
- maschera protettiva e guanti in lattice.

 

CARTEGGIARE IL CORPO
IMG 9459Non tutte le finiture possono essere trattate con il solvente. Certe non vengono intaccate da esso (a meno di usarne una quantità smodata) ed è quindi necessario scegliere altre vie.

La soluzione migliore, in questo caso, è affidarsi alla cara vecchia carta vetrata e carteggiare tutto il corpo. Questa è una scelta che, se fatta con cura e attenzione, darà risultati ottimi.

Rispetto alla soluzione precedentemente descritta, in questo caso è possibile avvalersi di utensili che facilitino il lavoro, come l'uso di una levigatrice o di un multifunzione come il Bosch PMF 250 CES. Se, non avendo nulla di ciò a disposizione, decidete di carteggiare a mano, armatevi di molta pazienza: sarà un lavoro lungo e abbastanza faticoso.

Di per sé non è un'attività molto complessa: avvalendosi degli utensili o di un blocchetto su cui fissare la carta vetrata, si carteggia lo strumento (tutto o solo le parti che si intende carteggiare), con movimenti ripetitivi e concentrati su una certa zona.

IMG 9377E' importante la scelta della carta: acquistate quella definita come "da carrozziere" (normalmente si riconosce per il fondo nero), che è fatta in modo da resistere all'acqua e poter essere bagnata. Quella normale si spappolerebbe. Questo accorgimento è molto importante perché fondamentalmente ci sono due modi di carteggiare: a secco o bagnando la carta con una soluzione basata su acqua saponata. Il primo metodo è più aggressivo e lo si sceglie per cercare di togliere quantità maggiori di strati di finitura. Il secondo permette di levigare meglio la parte interessata. La carta inoltre tenderà a durare un pochino di più in questo secondo caso.

In questa fase consiglio l'uso di una carta abbastanza fine, in modo da evitare di rovinare lo strumento. Personalmente, uso carta con grana 400;

Normalmente io alterno le due soluzioni, prima lavorando a secco ed in seguito ripassando con la carta bagnata. Col primo passaggio si intacca la superficie da carteggiare, mentre con la seconda la leviga e la rende liscia senza danneggiare.

Qualunque sia la scelta, prendete delle pause frequenti in cui riposare le braccia ed approfittarne per pulire la carta dai residui che si son accumulati su essa. Usando uno spazzolino smuovete la polvere. Nel caso di carteggiatura a secco, utilizzate un bidone abbastanza profondo, in modo che il riflusso delle polveri non possa tornare verso voi. Nel caso si carteggiatura bagnata, bagnate la carta, smuovete i residui con lo spazzolino ed in seguito bagnatela nuovamente. Eseguite finchè essa non risulta abbastanza pulita e priva di residui (nota: alcuni residui saranno impossibili da togliere. Se non reagiscono, lasciateli li').

Non siate troppo avari con la carta vetrata: essa a forza di operare tende a perdere la sua forza abrasiva e per quanto la puliate perderà d'efficacia. Cambiatela con una certa frequenza, non appena notate che al tatto risulta troppo poco ruvida o compromessa. E' inutile intestardirsi ad usarla in queste situazioni, meglio ripartire con un pezzo nuovo. Armatevi di diversi fogli!

IMG 9475Nel caso carteggiate a mano, è importante avere presente una cosa: questo metodo vi obbligherà a passare più volte sulle stesse parti, con il rischio di creare zone in cui si è agito in maniera maggiore, creando aloni o intaccando il legno. In quel caso c'e' poco da fare, se non cercare comunque di levigare quelle zone e, quando si opera a secco, evitare di passarvi sopra e peggiorare la situazione (nelle foto allegate, si riconoscono diverse zone dove ho levigato troppo. Sono quelle più chiare e con effetto satinato). Poco male però: se non esagerate, in fase di finitura gran parte di queste magagne sarà "nascosta" dalla vernice (anche in caso di scelta di una finitura trasparente). Se volete avere un'idea di come verrà il risultato finale, basterà guardare lo strumento leggermente inumidito (per esempio, come si presenta dopo aver operato carteggiando con la carta bagnata).

Questa soluzione è ottima soprattutto nel caso si voglia dare un tocco relic, ovvero eliminando la finitura originale solo in alcuni punti strategici e quindi dandogli un'aria vissuta simile a quella degli strumenti vintage. Rispetto alla carteggiatura totale, ci si concentrerà nell'operare solo ove si vuole eliminare la finitura.

fotoQualsiasi sia la scelta (totale o relic), in ogni caso è opportuno operare su più zone, passando dopo un po' da una all'altra: nel carteggiare l'attrito genera calore, se si esagera a operare in una sola zona, si rischia di rovinarla.

Una volta finita questa fase, carteggiate nuovamente con una carta superfine (io uso quella a grana 1200, sempre da carrozziere), bagnandola e passando in modo leggero (per farvi un'idea, dovete agire con la forza con cui operate col rasoio per radervi). Questa fase vi permetterà di rendere liscia la zona su cui state operando: essa dovrà risultare al tatto perfettamente liscia, come la pelle di un bambino.

Materiale occorrente per questa soluzione:
- carta vetrata da carrozziere 400;
- carta vetrata da carrozziere 1200;
- una terrina piccola;
- sapone liquido;
- un vecchio spazzolino;
- stracci;
- un vecchio asciugamano;
- maschera protettiva contro le polveri;
- un bidone in cui buttare la polvere che si accumula sulla carta;
- levigatrice oppure blocchetto su cui fissare la carta;

 

ALTRE SOLUZIONI
Questi sono i metodi che uso io per eliminare le finiture. Fortunatamente, non sono le uniche. Una scelta per esempio può essere quella di alternare le soluzioni appena descritte. Prima si intacca la finitura con il solvente, per poi carteggiare e, infine, usare di nuovo il solvente. Alcuni, per eseguire questa fase, usano una pistola termica. Personalmente non ho mai provato questa soluzione e quindi non so valutare quanto sia buona ed efficace.

 

COME OPERARE
Io, personalmente, come prima prova vado sempre di solvente: provo ad applicarlo su una piccola zona e, dopo aver lasciato passare un po' di tempo, verifico se esso è in grado di intaccare la finitura o meno. In caso positivo, continuo con il solvente, altrimenti passo alla carta vetrata. In certe situazioni, per esempio per finiture relic o per la paletta del manico, vado direttamente di carta.

Se eseguirete il lavoro in maniera accurata e con perizia, il risultato sarà impeccabile!!!

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Comments   

#1 Michele Sozzi 2014-05-18 15:13
Grazie, sei un grande!

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