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Assemblare il proprio strumento, un esempio pratico Featured

IMG 0010Trovare strumenti mancini e’ cosa rara. Salvo qualche lodevole eccezione, l’offerta dei produttori e’ quantomeno povera, soprattutto nel segmento medio-alto. Se qualche chance di trovare un buono strumento economico esiste (anche se in quantità non paragonabile a quella dei destri), quando si vuole salire ad uno step qualitativo superiore la cosa si fa decisamente più difficile.

Per il povero mancino a questo punto si profilano poche opzioni:
- prende quello che c’e’ disponibile, magari modificandolo (di persona od affidandosi a qualcuno con competenze maggiori);
- si fa fare uno strumento su misura (da un liutaio oppure da un marchio che produca su ordinazione, come ad esempio G&L);
- lo assembla scegliendo i componenti a lui più adatti.

Questa terza opzione era stata oggetto di uno dei primi contenuti pubblicati su Lefty.it

(Assemblare il proprio strumento - http://www.lefty.it/index.php/leftypedia/10-assemblare-il-proprio-strumento ) ed e’ forse, tra le opzioni disponibili, quella più stuzzicante e anche più complessa… più complessa perché sicuramente richiede competenza nello scegliere i componenti, nel reperirli, nel metterli insieme, eventualmente nello sgrezzarli… ma soprattutto necessita di tanta, tanta, tanta pazienza!

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Pazienza perché assemblare uno strumento richiede tempo, sia per reperire i componenti che per renderli adatti ad essere utilizzati (mettiamo il caso di prendere del legno grezzo: prima di potervi montare i componenti sarà necessario lavorarlo e trattarlo, ed i tempi necessari sono fissi e difficilmente riducibili). Inoltre l’assemblaggio di uno strumento non sempre è una strada lineare… spesso e’ necessario provare per capire se il dato componente e’ quello giusto oppure bisogna passare oltre (per esempio una mia Stratocaster, prima di arrivare alla sua circuitazione definitiva, ha visto 4 set di pickup diversi ed un mare di circuitazioni alternative). Spesso e’ un eterno o quasi work in progress, che muta con il variare dei gusti del proprietario (sempre tornando all’esempio della già citata Stratocaster, essa ha avuto 2 manici diversi e presto ne vedrà un terzo con un profilo diverso e che meglio si adatta ai miei gusti attuali).

In questo contenuto discuteremo di un esempio pratico di assemblaggio di uno strumento, descrivendo le fasi che hanno portato alla sua realizzazione, i tempi ed i costi sopportati.

L’articolo verte sulla realizzazione di una Telecaster.
L’idea era quella di realizzare uno strumento che si rifacesse alle specifiche degli strumenti di casa Fender prodotti nel 1955, introducendovi alcune idee più moderne, soprattutto relative alla circuitazione.

La circuitazione del tempo era molto particolare (ne abbiamo già parlato a suo tempo: http://www.lefty.it/index.php/progetti/105-circuitazione-fender-telecaster-53-67 )… una soluzione interessante, ma che ritenevo poco versatile… per questo ho scelto una circuitazione moderna, per la precisione quella della American Standard Telecaster post 2000 ( http://www.lefty.it/index.php/progetti/127-fender-american-standard-telecaster-post-2000-rev-2012 ), con l’aggiunta di un secondo condensatore sul volume per evitare perdite di frequenze alte.

Perché la scelta delle specifiche del 1955 e non un altro anno? La scelta è stata fatta partendo dall’idea di creare uno strumento dal feeling decisamente vintage. Fin dal primo momento che è iniziata a balenare l’idea di produrre una Telecaster, è stato chiaro in mente che il periodo di riferimento avrebbero dovuto essere gli anni cinquanta… un periodo in cui le specifiche variavano spesso ed in maniera abbastanza repentina. La scelta del 1955 è nata valutando, anno per anno, le caratteristiche degli strumenti e ritenendo quelli prodotti dal 1955 al 1958 più compatibili con ciò che cercavo e con i miei gusti in fatto di feeling con lo strumento.
IMG 9920A pilotare questa scelta e’ stato il profilo del manico: ho una netta preferenza per i manici v-shape (e’ il profilo che ritengo più comodo e confortevole PER ME. Quando ho prodotto strumenti per altri, salvo una precisa scelta del futuro proprietario, ho sempre scelto un profilo a C… ma se devo scegliere per me, vado senza dubbio di v-shape), e durante il periodo indicato Fender adottò nuovamente questa scelta (già presente fino al 1951), seppur con variazioni minime tra un anno e l’altro. La ragnatura del manico invece rimase durante tutto quel periodo pari a 7.25’’.

Decise le specifiche (come detto in “assemblare il proprio strumento”, se si vuole ottenere buoni risultati è necessario avere le idee chiare sin dall’inizio su ciò che si vuole ottenere), sia a livello estetico che funzionale, il passo successivo è quello di reperire i componenti per realizzarlo. Andiamo quindi a descrivere come li ho reperiti ed i costi.

CORPO
Il corpo doveva avere specifiche pre-1969 (dal 1951 al 1968 il corpo della Tele non è praticamente cambiato), essere in frassino di palude (soprattutto per questioni di peso… il northern ash è molto denso e pesante) ed avere scassi standard per i pick-up e poter ospitare un ponte vintage.

La scelta del frassino come legno è stata fatta sia in funzione degli strumenti del 1955 che per una preferenza personale (salvo la chitarra in Koa che vaneggio da tempo, per qualsiasi strumento partirei dal frassino come base).

Valutando il rapporto qualità/prezzo, ho scelto di affidarmi per questo componente ad un liutaio inglese, Guitarbuild UK ( http://www.guitarbuild.co.uk/ ), che ha prodotto per me un corpo mancino in frassino a 2 pezzi. E’ arrivato come legno grezzo e quindi completamente da finire.

Per gusto personale, ho scelto una finitura naturale, in modo da mettere in risalto le venature del legno. La procedura usata per finire il corpo è stata descritta nella miniguida “Verniciare alla nitro” ( http://www.lefty.it/index.php/leftypedia/121-verniciare-nitro-parte1 , http://www.lefty.it/index.php/leftypedia/134-verniciare-nitro-parte2 e http://www.lefty.it/index.php/leftypedia/136-verniciare-nitro-parte3 ).

Costo totale per questo componente: circa 200 euro tra corpo, vernice, materiale di consumo.

Tempo necessario per completarlo: Il corpo è stato ricevuto nell’arco di una settimana (Guitarbuild aveva il corpo già pronto disponibile a magazzino), a cui aggiungere circa una quarantina di giorni tra occlusione dei pori, finitura e lucidatura.


IMG 9933MANICO
Il manico è uno dei componenti più importanti dello strumento: deve essere costruito in maniera precisa e pressoché perfetta, altrimenti rischia di rendere lo strumento impossibile da suonare. Un manico di bassa qualità o, peggio, difettoso, mina alla radice la suonabilità di uno strumento.

Per questo, non valutando le mie capacità sufficientemente elevate per poter creare con successo questo componente, ho scelto di comprarne uno finito che avesse le caratteristiche da me ricercate.

Esso doveva quindi avere raggio 7.25’’, profilo a V, tasti medium e possibilmente il truss rod alla paletta (al tempo, negli anni cinquanta, il truss rod si regolava sul tacco del manico). Ovviamente, la sagoma della paletta doveva essere quella della Telecaster pre-CBS.

Un po’ per gusto personale, un po’ per necessità, per questo progetto desideravo un manico da destro. Ovviamente, scegliere un manico da destro aumenta esponenzialmente l’offerta.

Dopo aver scartato diverse opzioni perché non compatibili con le specifiche ricercate (esempio emblematico il manico della reissue messicana della Esquire, che a parte la forma della paletta aveva ben poco delle specifiche del tempo), la scelta è caduta alla fine su un manico recuperato da una Fender MIJ Telecaster TL-55v, ovvero una riedizione limitata della Telecaster del 1955 proposta qualche anno fa da Fender Japan. Tale manico era una riproduzione FEDELE (cosa non proprio ordinaria per Fender) delle specifiche del tempo.

IMG 9917…Talmente fedele da avere il truss rod al tacco…

 

Per le meccaniche la scelta e’ caduta su un set di Kluson Deluxe, una riedizione di quelle che al tempo venivano montate sulle Telecaster.

Il manico è stato comprato, assieme ad altri componenti, da The STRATosphere, un negozio su Ebay di parti di strumenti (principalmente Fender) - http://stores.ebay.it/The-STRATosphere

Le meccaniche invece mi son state fornite da Max di Pickupmakers - http://www.pickupmakers.com/

Costo totale per questo componente: circa 260 euro per il manico (comprensivi anche di spedizione e dogana), 50 euro per le meccaniche.

Ho acquistato i componenti finiti, quindi mi e’ bastato semplicemente qualche minuto per montare le meccaniche sul manico. Il tempo necessario per ottenere questo componente è quindi legato solo ai tempi di spedizione (ed eventuale sdoganamento in caso di ordine fuori dalla Comunità Europea).


IMG 9997PICKUP
I pickup sono il cuore dello strumento, l’elemento che più impatta sul suono. E’ quindi un passaggio fondamentale per definire la qualità del prodotto finito, un po’ come la scelta dei diffusori nel proprio impianto hi-fi… scegliere un prodotto di bassa qualità sarebbe significato inficiare tutto il resto del lavoro.
L’idea era comunque quella di rifarmi sempre agli strumenti degli anni cinquanta, sia come specifiche (poli D e G rialzati, magneti AlNiCo V) che come metodologia produttiva (in Kinman sono interessanti, ma volevo qualcosa di artigianale) che, soprattutto, come suono (che doveva essere bello TWANGoso).

La scelta è caduta quindi sul Tele Stock Set prodotto da Lindy Fralin, acquistato da The STRATospere assieme al manico descritto in precedenza ed ad altri prodotti. Ho scelto di comprarli negli Stati Uniti per risparmiare qualcosa (in negozio li avrei pagati dai 200 ai 250 euro) e per dividere su più elementi i costi di spedizione.

Costo totale per questo componente: 180 euro, comprensivi di spedizione e dogana. In questo caso il tempo necessario per ottenere questo componente è quindi legato solo ai tempi di spedizione (ed eventuale sdoganamento in caso di ordine fuori dalla Comunità Europea).

 

HARDWARE
Capotasto
Come su tutti i miei strumenti, il capotasto è un TUSQ PQ-5000-L0 mancino, acquistato da un negozio francese, fretdreamer ( http://www.fretdreamer.fr/index.php ), a circa 13 euro, comprensivi delle apese di spedizione.


IMG 9932battipenna
Poiché il corpo aveva specifiche vintage, era necessaria la presenza di un qualcosa che coprisse gli scassi. Ho scelto quindi un battipenna Allparts mancino, nero, con specifiche vintage (quindi quello a 5 viti), acquistato da un negozio genovese per una ventina di euro circa, comprensivi di spedizione.

 

potenziometri
Come sempre, ho scelto potenziometri CTS. In particolare ho usato un pot da 250k logaritmico per il volume ed uno no-load da 250k (sempre logaritmico) per il tono. Li ho acquistati da un negozio inglese, CDguitars ( http://www.cdguitars.co.uk/ ), assieme ad altri componenti, per un costo di circa 9 euro l’uno (comprensivi della loro quota di spedizione).

switch
In questo caso ho scelto un prodotto CRL a 3 vie, acquistato sempre da CDguitars, per un costo totale di circa 16 euro, comprensivi del pomello e della quota di spedizione.

Condensatori
Per realizzare il circuito che avevo in mente son necessari due condensatori: uno che filtri/tagli le frequenze e quindi contribuisca a generare il controllo sul tono, il secondo per evitare che chiudendo il pot del volume si taglino troppo le frequenze alte.

Come sempre, per questo componente ho scelto prodotti reperiti nei deadstock sovietici.

Ho quindi usato un condensatore carta-olio K40-p da 0.022 uF per il tono ed uno in silver-mica da 200 pF per il volume, per un costo totale di 3-4 euro circa.

Jack audio
Il jack e’ uno switchcraft mono, costato 2 euro circa.

IMG 9971Jack cup
Dovendo creare una chitarra con caratteristiche che riprendano quelle della Telecaster ’55, il pocket del jack audio non poteva che essere quello a coppa. E’ stato acquistato da The STRATosphere per 9 euro circa, comprensivi di spedizione e dogana.

La descrizione per la procedura di installazione del Jack Cup e' stata oggetto di uno specifico articolo apparso qualche tempo fa sulle pagine di Lefty.it ( http://www.lefty.it/index.php/leftypedia/135-installare-la-clip-retainer-del-jack-cup-per-telecaster ).

Knobs
Per gusto personale, invece dei knobs bombati tipici degli anni cinquanta, ho scelto dei flat knobs di fine anni sessanta. Sono stati acquistati da The STRATospehere per una ventina di euro circa, comprensivi di spedizione e dogana.

Strap buttons
I perni della tracolla, per gusto personale, sono una coppia di G&L strap button kit acquistati direttamente dallo store online di G&L ( http://g-l-online-store.myshopify.com/ ) per 4 euro circa, comprensivi di quota di spedizione e dogana.
Ho scelto questi perni per via della testa molto larga, che rende più difficile alla tracolla di sfilarsi da sola.

Ponte
L’idea era quella di usare un ponte dal sapore vintage. Rispetto pero’ al classico ponte degli anni cinquanta, avrei preferito avere le sellette separate in modo da poter settare alla perfezione le ottave. La scelta è caduta quindi sul ponte della G&L Asat Classic, acquistato direttamente dallo store online di G&L per una ottantina di euro circa, comprensivi di spedizione e dogana.

IMG 9921Control plate
Ho acquistato questo componente da un venditore olandese su ebay, per un costo di circa 10 euro compresa la quota di spedizione.

String Ferrules
Li ho acquistati da The STRATosphere per 7 euro circa, comprensivi della quota di spedizione e dogana.

Neck Plate e viti
Ho acquistato questo componente da un privato su ebay per circa 9 euro, comprensivo di spedizione e viti.

Tracolla
Visto l’obbiettivo di ottenere uno strumento dal sapore vintage, la tracolla scelta è quella che normalmente viene fornita assieme alle Fender Reissue, acquistata da The STRATosphere per 6 euro comprensivi di spedizione e dogana.

Ash Tray
Vuoi per dare un tocco di vintage, vuoi per questioni di postura (diteggiando, mi capita spesso di appoggiare il palmo al ponte), ho scelto di aggiungere alla mia Tele un ash tray a coprire il ponte. L’ho acquistato da The STRATosphere per 15 euro circa, comprensivi della quota di spedizione e dogana.

Cavi
Per realizzare il circuito (ripreso, come detto, da quello della Fender American Standard Telecaster post-2000), ho utilizzato dei cavetti rivestiti di tessuto cerato, acquistati da CDguitars; per creare il cavo di connessione tra il circuito ed il jack audio ho usato un pezzetto di cavo audio a doppia schermatura.

 

 

IMG 0003Il totale e’ quindi circa 900 euro, comprensivi di tutto ciò di cui ho avuto bisogno. Non e’ compreso il lavoro necessario per realizzare lo strumento, per finirlo. Un costo non indifferente, ma che ha portato a realizzare uno strumento di alta qualità. Avrei potuto risparmiare qualcosa su alcuni componenti (per esempio il manico), ma non sarebbe stato un grande abbattimento (avrei risparmiato forse un centinaio di euro).

Una volta a disposizione tutti i componenti, il lavoro e’ finito? Manco per scherzo!!! C’e’ l’assemblaggio! Questo passaggio spesso e’ sottovalutato, pensando che dopotutto mettere assieme i componenti sia una cosa scontata, semplice… invece spesso in questo momento si possono avere diverse sorprese: componenti creati per strumenti diversi possono essere in teoria compatibili, ma non e’ detto che lo siano!!! Spesso capita che i componenti siano compatibili a due a due, ma non mettendoli assieme (per esempio, il pickup al ponte entra perfettamente nel ponte e nello scasso sul corpo, ma lo scasso ha una angolazione leggermente diversa da quella prevista dal ponte; altro esempio può essere il tacco del manico più grande dello scasso previsto sul corpo e che quindi non permette di inserirlo)… in questi casi c’e’ poco da fare: quando possibile è necessario risolverla armandosi degli strumenti adatti (per esempio modificando gli scassi), oppure comprare un nuovo componente che sia stavolta compatibile con gli altri elementi a disposizione.

IMG 9999Importante è avere sempre a disposizione, durante questa fase, un set di attrezzi ed utensili da lavoro pronto ad ogni evenienza: spesso capita che alcuni componenti abbiano fori o scassi troppo piccoli e che quindi siano da rifilare. Nell’esempio oggetto di questo articolo per esempio il control plate aveva i fori in cui inserire i cannotti dei potenziometri di sezione troppo piccola rispetto ai CTS che avevo intenzione di utilizzare. In questo caso non ho potuto fare altro che armarmi di trapano ed allargarli. Altro caso in cui possono servire è per esempio quando ci si trova ad avere a che fare con i fori per avvitare il manico od il ponte: soprattutto se si sceglie di usare un corpo nuovo e non ancora finito può capitare che essi siano solo accennati e non finiti. In questo caso, se non si vuole rischiare di spannare le viti e, soprattutto, rovinare i legni, e’ opportuno rifinire i fori con un trapano munito della punta adatta. Stesso discorso per i fori per le viti del battipenna (soprattutto nel caso in cui i fori su esso non siano posizionati nello stesso punto di quelli sul corpo).

Oltre agli utensili e’ sempre opportuno avere un set di lime e di carta vetrata per eliminare residui di vernice o allargare di qualche decimo di millimetro gli scassi.

Eseguire un montaggio in maniera precisa ed attenta farà la differenza tra uno strumento di alta qualità ed uno che magari avrebbe potuto esserlo. Questa operazione deve essere svolta con scrupolo, eventualmente facendovi aiutare da qualche amico più abile (soprattutto se si tratta di fare cose sulle quali avete poca esperienza/competenza: se non sapete saldare, e’ sconsigliabile che il circuito sia creato da voi. Meglio farvelo fare da qualcuno più competente)!

Prima di chiudere l’articolo, vorrei parlare di un ragionamento che ritengo importante sia fatto prima di iniziare ad acquistare componenti o valutare cosa mettere assieme, ed e’ relativo al confronto tra l’assemblaggio di uno strumento (make) o l’acquisto di uno custom (buy):
Quando si valuta se effettivamente assemblare lo strumento dei propri sogni, e’ vedere se è possibile ottenere un prodotto dello stesso livello e della stessa qualità ma prodotto su misura da un liutaio o da un qualche produttore che lavora su ordine. Se si ha l’obbiettivo di ottenere qualcosa di alto livello, e’ possibile che l’opzione “buy” sia più conveniente rispetto alla “make”. Per esempio, quando ho valutato la costruzione di una nuova Strato-like, ho riscontrato che una Legacy prodotta su misura era più conveniente rispetto alla scelta di produrla da me. Qualunque sia l’opzione, è importante tenere in conto i tempi necessari per completare il percorso. Se si sceglie di realizzare o finire i legni che formano lo strumento, e’ fondamentale ricordare che ci sono tempi tecnici difficilmente comprimibili o differibili.
IMG 0011E’ fondamentale inoltre tenere presente l’elemento principale: il budget. Quando si progetta uno strumento, deve essere chiaro il budget a disposizione e le tempistiche per averlo: il fatto di avere tempi indifferibili in questo può essere un vantaggio, ed avere oculatezza nell’ordine in cui acquistare i componenti può essere un vantaggio. Per esempio, se scegliete un corpo grezzo da finire (che richiederà quindi almeno una quarantina di giorni per essere completato), esso deve essere acquistato prima dei componenti finiti che necessitano solo di essere montati ed integrati.