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Come primo passo per addentrarci nel Tonebender, credo sia importante raccontare la sua storia. Una storia lunga o breve che dir si voglia, che vede il suo apice e il declino nel giro di pochi frenetici anni.

Ho scelto di dividere il racconto in più capitoli, ognuno dedicato ad un periodo specifico. Questo primo articolo è denominato 'preistoria', ovvero il periodo in cui i primi fuzz hanno iniziato a 'sporcare il suono fino all'arrivo del Tonebender MK I. 

Questo articolo è la summa di molte fonti, ma non potrebbe mai esistere senza il magnifico lavoro di Kit Rae e di David Main aka D*A*M. Per grosse parti questo contenuto non è che una mera traduzione del lavoro di Kit. I meriti vanno a lui, e ovviamente a lui vanno i diritti. Queste non sono le sole fonti, ma sono sicuramente le principali.

L'origine della distorsione non ha una data precisa. La distorsione è una 'scoperta incidentale': quando inventi un qualcosa che generi un suono o che riproduca un suono, incidentalmente ne inventi anche la distorsione del suono. Abbiamo però alcune date precise da cui partire e due luoghi: Londra e gli Stati Uniti.

Già dagli anni quaranta è fatto risaputo che gli amplificatori, oltre un certo volume, andassero in saturazione generando un suono distorto. Molti chitarristi nel tempo l'hanno usato per le loro registrazioni. Era un suono però generato dagli ampli, non da specifici effetti. I fuzz furono i primi pedali creati proprio per generare questa distorsione e soprattutto per portarla a livelli molto maggiori di quelli attualmente raggiungibili, arrivando a sonorità nuove e molto più aggressive.

Giusto qualche esempio di distorsione prima dell'avvento dei fuzz, facilmente reperibile su youtube:

1949 - Rock Awhile by Goree Carter. 
1950 - Boogie in the Park by Joe Hill Louis.
1951 - Rocket 88 by Jackie Brenston and his Delta Cats.
1951 - How Many More Years by Howlin' Wolf. .
1953 - Cotton Crop Blues by James Cotton. 
1956 - The Train Kept A Rollin' by Johnny Burnette and The Rock N Roll Trio.
1958 - Rumble by Link Wray and his Ray Men

Tom Jennings alla fine degli anni cinquanta era un nome nell'ambito degli strumenti musicali. Tramite la sua JMI (Jennings Music Instruments) stava facendo la storia nella produzione e vendita degli organi. Un business importante, ma che non gli bastava. Tom Jennings era un imprenditore che voleva espandersi e diversificare la sua offerta e aveva intuito che quello era il momento. Già in passato aveva prodotto degli articoli usando un suo marchio registrato, Vox, che ora intendeva utilizzare per una nuova serie di strumenti. Strumenti pensati per il fiorente mercato della musica moderna, quella musica che sta avendo un boom in quel momento e che prende diversi nomi... che si chiami Beat, che si chiami rock, a lui non importa: vuole esserci. 

E' un imprenditore molto lungimirante per il tempo: è il principale importatore di strumenti per l'Inghilterra di brand come Fender e Gibson, sta stringendo una partnership con altri player, l'americana Thomas Organs e l'italiana EKO, per creare un nuovo polo produttivo dove far nascere gli strumenti. Sta lavorando a crearsi una piccola catena di negozi dove vendere i propri strumenti, il cui fiore all'occhiello è il negozio al numero 100 di Charing Cross a Londra (gestito a partire dal 1956 da Larry Macari, che si affianca allo 'storico Paul Butchard). Un imprenditore dinamico e sicuramente entusiasta e aperto alle novità.

All'interno della sua azienda il clima è sicuramente quello di un'azienda magari piccola, ma dove il singolo ha spazio per innovare e ricercare. Jennings lascia creatività ai suoi, tenendosi comunque l'ultima parola. E' un dialogo tra pari, dove il singolo ingegnere può comunque 'muovere'.

Jennings aveva già cercato di inserirsi nel mercato delle chitarre, tentando di sviluppare una versione per chitarra dell'amplificatore incorporato nei propri organi. I risultati furono pessimi e questo progetto fu abbandonato. Serviva qualcuno con il talento necessario per sviluppare un progetto del genere in maniera efficace.

dick denneyLa prima data da ricordare è quella del 1957: Tom Jennings in quell'anno assunse Dick Denney (1921-2001), suo commilitone durante la seconda guerra mondiale. Erano assegnati alla stessa unità e suonavano assieme nei momenti di pausa durante la guerra. E' un promettente ingegnere, che dimostrerà nel tempo il suo valore. Se il nome non vi dice nulla, sappiate che è il 'papà' di una serie di elementi iconici e che hanno fatto la storia della musica quali il Vox AC30, il Vox AC15 o il Treble Booster. A riprova dell'apertura descritta sopra, Jennings non ne voleva sapere del AC30. Troppo potente, troppo grosso, troppo pesante. Per lui non poteva avere mercato. Dick sosteneva il contrario. Decise comunque di dargli una chance per provare che Tom si sbagliava... e, dati i risultati, Tom fu felicissimo di ammettere di aver avuto torto! Il AC30 rimane uno dei migliori amplificatori della storia, indissolubilmente legato ai Beatles.

Per JMI, Dick Denney sviluppa prima il AC15 (1958) e, come anticipato, il AC30 (1960), spingendo Vox nell'olimpo della storia della musica moderna. 

Nel tentativo di migliorare continuamente il suo bambino 'grande', nel 1961 Denney aggiunse al AC30 un piccolo circuito denominato 'Top Boost'. Era un circuito che aggiungeva un ulteriore stadio di amplificazione e di fatto copiava il circuito di equalizzazione di frequenze basse e medie del Tweed Twin di Fender. Questo strumento era fondamentale per migliorare la dinamica dell'amplificatore, carente di alcune frequenze. Questo circuito fu in seguito venduto come 'addon', ovvero come accessorio opzionale esterno, come integrato nell'amplificatore che in futuro come pedale esterno. Grazie al suo stadio di guadagno aggiuntivo permetteva maggiore saturazione, per la felicità dei chitarristi del tempo.

Una delle prime registrazioni, se non la prima, a contenere un suono distorto generato usando un effetto creato appositamente è probabilmente datata marzo 1960, ad opera di Lee Hazelwood. Lee era un autore, produttore e pioniere dei suoni distorti. Un sessionman molto quotato del tempo, Al Casey, diceva che mentre gli altri produttori cercavano un suono più pulito possibile, Hazelwood invece voleva suoni distorti. Nel marzo 1960 Al Casey registrò la propria parte usando un fuzz costruito da un tecnico radio per Hazelwood durante le sessioni per Go on Home di Sanford Clark.

glen snoddyA fine 1960 a Nashville, Tennessee, avviene una piccola magia in modo casuale. Durante le registrazioni di un pezzo di Marty Robbins, Don't worry, una delle consolle di registrazione ha un guasto. Questo genera una distorsione nella registrazione del basso. Un suono sporco, particolare, ma accattivante. Accattivante al punto da decidere di tenerlo nel mix finale. Questo è uno dei primi (non il primissimo) esemplare documentato di fuzz sound. L'ingegnere del suono che gestisce la registrazione è Glen Snoddy. Quest'ultimo, finita la registrazione, terrà da parte la consolle. Assieme a un amico, Revis Hobbs, analizzano la consolle per ripararla, ma soprattutto per capire come sia successa quella magia. Insieme inizieranno a lavorare ad un circuito che permetta di replicare quel suono.

Per la cronaca, Don't Worry sarà un successo che arriverà fino al numero 1 della classifica country americana. 

In proposito, Glenn Snoddy dichiarerà: "Later when I found out what it was, I set about trying to develop that sound using transistors. We fooled around with it and got the sound like we wanted. I drove up to Chicago and presented it to Mr. Berlin, the boss at the Gibson company, and he heard that it was something different. So they agreed to take it and put it out as a commercial product."

[citazione tratta da Fuzz and Feedback, di Tony Bacon]

Questo circuito, basato appunto su 3 transistor, diventerà il primo fuzz venduto commercialmente della storia, il Gibson Fuzz Maestro FZ-1 (1962). Non a caso, il brevetto di questo strumento vede come autori Snoddy e Hobbs. Nota: al tempo usci' come strumento per basso. Solo in seguito si scopri' (grazie a Zappa e una serie di chitarristi meno noti) che suonava decisamente meglio se usato con una chitarra elettrica).

In parallelo anche Denney, assieme agli altri ingegneri di Vox, sta lavorando a un circuito che permetta di distorcere il suono. Tra questi c'e' anche Gary Hurst, assunto in Vox nel 1961. Viene sviluppato un primo circuito prototipo, la cui datazione è incerta.

Anthony Macari (figlio di Joe, fratello di Larry Macari) ha riferito in una intervista di aver sentito dire da Denney di averlo sviluppato attorno al 1960, ma questa è sicuramente una datazione imprecisa. Probabilmente è da prendere come 'periodo', e considerarlo tra la metà del 1960 ed la fine del 1962. Prima del 1961 è molto improbabile che sia stato realmente completato. 

Il 1962 è un anno importante per i fuzz. C'erano già diversi produttori di fuzz in giro, soprattutto negli Stati Uniti, ma erano produzioni più o meno amatoriali e locali. Il Gibson Fuzz Maestro è il primo pedale ad avere produzione di massa e reale visibilità. All'inizio tutto ciò che è distorto viene associato a quello. Qualsiasi suono distorto, si pensa sia prodotto con un Fuzz Maestro. 

Il Fuzz Maestro arriva sul mercato, arriva nei negozi e... lì rimane. Nei primi anni è un flop assoluto, con pochissime unità vendute. Ci vorranno anni ed un inglese perché quelle scorte letteralmente spariscano, prese d'assalto dalle nuove leve chitarristiche, ma per ora è un flop. 5000 unità prodotte rimarranno pressoche' invendute. Le poche vendute genereranno novità assolute e saranno sicuramente fondamentali per i nuovi suoni, ma per ora l'insuccesso è evidente.

Forse, e dico forse, usare come claim la frase "questo effetto farà suonare la vostra chitarra dei sassofoni o degli archi" non penso sia stata la scelta migliore. 

866689808 1d8a033e26Testualmente, citato nella richiesta di brevetto: "to provide a tone modifying attachment and circuit for electrically produced signals which will permit stringed musical instruments such as guitars, banjos and string basses to produce electrically amplified and reproduced tones simulating other instruments such as trumpets, trombones and tubas". Potevano trovare di meglio.

Una di quelle unità arriva in Inghilterra, nelle mani di Tom Jennings. E' probabilmente il primo o uno dei primissimi inglesi ad avere uno strumento del genere in mano... e gli fa schifo. Il suono non gli piace, il claim non aiuta. Stoppa quindi ogni sviluppo del distorsore di Denney. I tentativi di quest'ultimo di convincere il capo sono inutili. 

In proposito Paul James, al tempo nel reparto comunicazione di Vox, nel 2012 raccontò questo: "Dick slumbered into our studio, because he used to sit down on the desk and have a coffee, with this Oxo box (a tin Oxo Cubes box is shown with a small circuit inside, but it appears to be a prop), and he plugged the guitar into this Oxo box and the amplifier, and he played this terrible distortion guitar...and we said Dick, all the years Vox have been trying to get a clean sound and you have devised this racket, and he said 'trust me brov, trust me'. It'l go'." [tratto dal documentario Vox Pop - How Dartford Powered the British Beat Boom, BBC 2012]

"It will go, it will go", continuava a ripetere, inascoltato. Almeno per ora.

C'è da dire che di 'prove' di questa datazione e di questo fantomatico prototipo non ne esistono. Rimangono tutte nelle parole e nei ricordi dei protagonisti, che dopo oltre 60 anni potrebbero essere imprecise. Il prototipo di Denney non si sa se sia quello poi usato per il Colorsound One Knob Fuzz, quello che vedremo nei ToneBender, quello del Distortion o altro ancora. Anche la datazione potrebbe essere successiva e andarsi a spostare a ridosso del 1965. Il già citato Paul James dice che 4 settimane dopo alla scena riportata sopra, sarebbe uscita Satisfaction, spostando molto avanti la datazione di questo ricordo. 

Per i chitarristi del tempo il Fuzz Maestro è comunque una novità. Farebbero carte false per averlo. Soprattutto la nuova generazione di chitarristi. Tra le nuove leve c'è un giovanissimo ragazzo londinese, Jimmy Page. E' ancora solo uno studente, ma è già un nome nella scena musicale di Londra. E' richiestissimo sia come turnista che soprattutto come musicista in sala di registrazione. 

La generazione attuale di musicisti non è propriamente formata da virtuosi. Non ha il talento delle nuove leve. Le sale di registrazione costano un occhio, per questo i produttori non si fanno remore e sostituiscono i 'titolari' nei gruppi con session man professionisti. Questi ultimi gli garantiscono di registrare i pezzi più velocemente e in modo migliore rispetto ai veri componenti dei gruppi. Spesso, ascoltate pezzi del tempo, state ascoltando a vostra insaputa sempre gli stessi musicisti. In particolare, tra questi session man, Jimmy Page è sicuramente uno dei più richiesti. Altri session man richiestissimi erano Jim Sullivan, Vic Flick (se questo nome non vi dice nulla, basta un solo nome: James Bond. Flick è l'autore del tema che associate a quella serie di film e che avete sicuramente sentito) e Jeff Beck. 

Jimmy è particolarmente affascinato dal suono che ha la chitarra in un pezzo dei The Ventures, 2000 Pound Bee. Lui pensa che sia stata suonata usando il 'mitico' Fuzz Maestro. 

In realtà quel pezzo fu registrato usando un pedale creato da 'Red' Rhodes, ma questa è un'altra storia (ne parleremo a breve).

Avere questi pedalini a Londra era un vantaggio competitivo enorme. Significava avere quel suono 'nuovo' che tutti volevano e questo portava ad avere più ingaggi e proposte. Ne erano ovviamente gelosissimi. 

2 copiaDurante il mese di gennaio del 1963 Reg Clark, commerciale di JMI/Vox, stringe un accordo di endorsement con il manager di una band emergente ma al momento relativamente sconosciuta in Inghilterra. L'accordo è molto semplice: Vox fornirà gratis due AC30 con il Top Boost (che il gruppo si impegna ad usare dal vivo) in cambio del diritto di utilizzare il nome e l'immagine di quel gruppo per pubblicizzare i propri prodotti. Tom Jennings è piuttosto riluttante all'idea, ma cede. Dopotutto, chi li conosce questi Beatles?
Da lì a qualche mese la storia sarà ben diversa. Già in estate, quando per la prima volta i prodotti Vox inizieranno a fare capolino sui loro palchi, era tutt'altra storia.
L'accordo di endorsement si espanderà nel tempo e rimarrà in essere fino al 1967, con reciproco interesse delle parti. Denney in proposito disse che i feedback dei Beatles furono fondamentali per migliorare gli strumenti musicali Vox. I Beatles, ormai sempre più spesso a Londra, sono presenze costanti nei negozi di Jennings.
Tra gli ingegneri che lavoravano per JMI/Vox, normalmente era Alan Harding a seguire in prima persona i Beatles, spesso seguendoli in tour per mantenere gli amplificatori in perfetto stato funzionale.
Nelle immagini delle sessioni di registrazione del tempo in alcuni casi fa capolino un Fuzz Maestro. E' stato utilizzato in alcuni take per sperimentare nuovi suoni e nuove possibilità, senza finire nel mix finale. Sono sicuramente tra i pochissimi in UK ad averne uno a disposizione.

Nell'estate 1963 esce You Really got me dei Kinks. E' il primo pezzo dove la chitarra distorta è in primo piano. La distorsione non è ottenuta tramite un pedale, ma usando un particolare stratagemma: i coni dell'amplificatore sono stati tagliati con un rasoio e il suono registrato in seguito è stato pesantemente compresso e mixato con l'originale.
Per la cronaca, alla chitarra ritmica c'è Jimmy Page.

meta eyJzcmNCdWNrZXQiOiJiemdsZmlsZXMifQDurante l'anno Gary Hurst viene promosso e spostato nel negozio di New Compton Street. Quel negozio era considerato 'il laboratorio' di JMI.

La situazione è molto dinamica, ma non totalmente florida a livello economico per Tom Jennings. Per cercare di recuperare soldi per finanziare il salto della sua creatura (e magari ridurre l'indebitamento), deve trovare un finanziatore. Con le sue risorse è arrivato a un certo punto. Oltre sa di non poter andare. Vende i diritti per l'uso del marchio Vox negli USA a Thomas Organ e in JMI entra un'azienda che lavora principalmente per il governo, il Royston Group. Una mossa infausta, visto che quest'ultima più che investire in Vox cercherà di succhiarvi più soldi possibili.

Nel 1964, Larry Macari assieme al fratello Joe (padre di Ant Macari) decide di mettersi in proprio ed aprire il primo Macaris Musical Exchange al numero 22 di Denmark Street. La data precisa non è conosciuta. Di sicuro, entro il 1965 i negozi saranno 3 (come si può desumere dalla pubblicità del ToneBender Mk I). I rapporti con Vox rimangono comunque positivi, visto che Macari diventerà il principale distributore degli ampli e strumenti sia a marchio Vox che di quelli importati da Jennings, Fender in primis.

In quell'anno Vox decide di chiudere il negozio di New Compton Street. Anche Gary Hurst decide di mettersi in proprio. Crea il proprio laboratorio al numero 22 di Denmark Street, proprio due piani sopra Macaris. Anche in questo caso i rapporto con JMI/Vox cambia solo modalità ma non si chiude: Hurst continuerà a lavorare per JMI. Al tempo lavorava a chiamata per i Beatles, come tecnico a chiamata per riparare amplificatori e strumentazione. Verso fine anno si trasferirà in Italia per lavorare per Elka.

Sempre nel 1964 Jimmy Page fa la conoscenza di questo giovane dipendente del reparto ricerca e sviluppo della marina militare, Roger Mayer.

Roger Mayer era un promettente ingegnere, affascinato dalla musica del tempo. Al tempo lavorava per una azienda di ricerca governativa. Era sicuramente capace e altrettanto conscio del suo talento. La leggenda narra che si presentò a Jimmy Page dicendo "Lavoro per il governo, sono in grado di creare qualsiasi aggeggio ti salti in mente!" (intervista a Jimmy Page del 1977)

x7hn3m59iwzyA quest'ultimo commissiona la creazione di un fuzz box. Per spiegargli cosa voglia e cosa non voglia da questo effetto, Jimmy Page recupera un vecchio disco di cui abbiamo già parlato, 2000 Pound Bee. Il sustain della chitarra è l'elemento chiave su cui punta maggiormente il buon Jimmy. A suo parere (e in questo aveva chiaramente ragione), uno dei limiti degli effetti disponibili o che si sentivano in giro era la mancanza di sustain. 

Entrambi pensano (erroneamente) che in questo pezzo sia usato il Fuzz Maestro. Dopotutto, era l'unico pedale conosciuto. Roger Mayer si mette quindi a lavorare. Le interviste che ha rilasciato nel tempo su questo sono contradditorie. In alcune ha dichiarato che l'effetto creato per Jimmy Page sia stato realizzato basandosi appunto sul Gibson Fuzz Maestro. In altri casi ha dichiarato di non averne mai avuto uno tra le mani in vita sua. Su quest'ultima affermazione personalmente ho qualche dubbio. Personalmente penso che la verità sia quella riportata da Martin Power nel suo "Hot Wired Guitar", ovvero che Jimmy Page sia riuscito a mettere le mani su un Fuzz Maestro e l'abbia portato a Roger Mayer per permettergli di analizzarlo. Ne riporto due passaggi interessanti:

"Jimmy came to me when he got a hold of the Maestro fuzz and said 'It's good but it doesn't have enough sustain... it's a bit staccato'. I said 'Well, I'm sure we can improve on that... That conversation spurred me to design my first fuzz box."

"There had to be similarities of course (to the Maestro), because there were only three terminals to work with, bit I managed to build one that had much more sustain".

C'è anche una terza opzione, non del tutto impossibile da escludere: il circuito del Fuzz Maestro è molto semplice. Quasi sicuramente si basa su un qualche circuito di esempio di cui abbiamo già parlato nelle premesse. Non è così impensabile che Roger Mayer sia arrivato allo stesso circuito in maniera indipendente, quasi sicuramente partendo da un qualcosa di esistente, pur senza avere il pedale in mano. Difficile ma non impossibile.

Chi ha avuto in mano la riedizione di quello strumento creato da Roger Mayer, riporta come il circuito sia molto molto simile a quello del Fuzz Maestro, con alcune migliorie che ricordano il ToneBender MK II. Riporto questa informazione, senza aver potuto verificare in prima persona. 

Il pedale entusiasma Page, che lo usa in diverse sessioni. Una delle più famose e conosciute è quella dove si trova a suonare per i Manish Boys, oggi conosciuti praticamente solo per avere avuto come frontman un giovanissimo e ancora minorenne David Bowie: "When I was a baby, I did a rock session with one of the bands, one of the millions of bands that I had in the '60s – it was the Manish Boys, that's what it was – and the session guitar player doing the solo was this young kid who'd just come out of art school and was already a top session man, Jimmy Page. And he just got a fuzz box and he used that for the solo. He was wildly excited about it, and he was quite generous that day and he said "Look, I've got this riff but I'm not using it for anything so why don't you learn it and see if you can do anything with it." So I had his riff and I've used it ever since [laughs]. It's never let me down."

Siamo giusto a un passo dal 1965, dove un riff cambierà tutto.

Lennon FZ1 1963

 

Questo contenuto si basa principalmente sulle seguenti fonti:

http://www.bigmuffpage.com/The_Tonebender_Timeline.html

http://www.kitrae.net/music/Fuzz_Big_Muff_Timeline.html

https://www.fuzzfaced.net/nascita-del-fuzz.html

https://www.voxac100.org.uk/jennings_shop_100_charing_cross_road.htm

https://guitar.com/features/opinion-analysis/deleted-scenes-of-guitar-history/

https://www.vintageguitar.com/17397/maestro-fuzz-tone/

Le immagini sono prese dal web dai seguenti siti:

https://www.reddit.com/r/OldSchoolCool/comments/6djbwu/a_very_young_jimmy_page_1950s/

https://hylight.co.uk/effects

https://www.shop44fr.com/?product_id=129458379_79

https://www.shots.net/news/view/94772-on-my-radar-richard-denney

http://www.bigmuffpage.com/The_Tonebender_Timeline.html


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