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Siamo passati in poco più di un anno dalla morte alla rinascita, segno che forse stiamo esagerando con entrambi gli estremi. Era il 22/06/17 quando il Washington Post, a firma Geoff Edgers, decretava l’ormai vicina morte del mercato delle chitarre elettriche, si aggiunge poi una crisi Gibson su cui fior di giornali, tecnici e meno, ne hanno dette di ogni (noi ne abbiamo parlato -qui-) per arrivare all’articolo del 14/08/18 che il Yahoo Finance ci mostra non il funerale, ma la resurrezione delle chitarre elettriche, una sorta di pasqua musicale.

Dove sta la verità? non ci è dato saperlo, non abbiamo risorse tali, al momento, per sviscerare bilanci di aziende estere e capire se la crescita nelle vendite è omogenea, o se interessa più che altro alcuni brand (certo è che Kiesel sta andando veramente forte, e anche PRS è in netto rialzo).

La risposta più logica,


La recente richiesta del Chapter 11 da parte di Gibson ha creato ulteriore scalpore nei media, con centinaia di video su Youtube (forse alla ricerca della viralità) e articoli, sia di settore, che di testate nazionali.

Background: L'avvento della vendita Online, i produttori OEM, i produttori orientali, i consumatori più abituati alla differenziazione, i novizi che devono scegliere tra uno strumento e uno smartphone; sono tante le cause che hanno portato alla recente crisi degli strumenti musicali; i negozi sono ormai abbandonati, sostituiti da colossi dell'e-commerce; è tutto normale, è il progresso. Fender ha colto la palla al balzo, snellendosi notevolmente negli ultimi anni, e investendo nel digitale (dall'acquisizione di Riffstation, alla creazione di Fender Play) per invogliare i novizi a sviluppare la passione per lo strumento (e garantirsi futuri acquirenti); Gibson si è invece adagiata sui fasti del passato, e deve fare per costrizione quel processo di rinnovamento che la principale concorrente ha fatto di sua spontanea volontà.

Urge quindi un po' di chiarezza, perchè per alcuni chiude domani, per altri è in bancarotta, per altri ancora va tutto bene, etc.

I fatti: Cosa non va bene nel bilancio di Gibson?

Il core business è intatto, e i tanti che hanno commentato in queste ore "...eh se chiedi 2000 dollari per una chitarra ovvio che fallisci..." dovranno rifare i conti con la realtà: infatti Gibson ha mezzo miliardo di debiti, ma interamente causato dal suo side business, al punto tale che il net sales delle Les Paul e SG è da record anche quest'anno. Il side business sono tutte quelle attività non esattamente "core" di un'azienda, e nel caso della Corporate statunitense si tratta di acquisizioni di brand del ramo elettronica/home entertainment (alias, videoregistratori).

il Chapter 11 tratta infatti di amministrazione controllata, non di fallimento vero e proprio (per quello va chiesto il Chapter 7). è una procedura di ristrutturazione aziendale, in cui si cedono, o si chiudono, aree di business meno profittevoli, o comunque generatrici del dissesto finanziario, per snellire l'organizzazione, e sfruttare a pieno gli assets per la produzione del core business. Le proiezioni danno il ritorno alla stabilità per Settembre, e sulla velocità di tale processo ciò che influisce maggiormente sarà il trattamento dei rami aziendali da cedere, ovvero se si troveranno acquirenti o meno.

Gibson si è già trovata in tale situazione a metà anni 80, e ne è uscita con il suo decennio migliore a livello qualitativo; sicuramente ai tempi non c'era una concorrenza spietata come quella attuale, ma prima di dichiarare morto il brand più storico tra gli strumenti musicali, forse è il caso di aspettare. in ogni caso ciò che è certo è che, almeno per noi chitarristi, non è una notizia da temere, e anzi, potrebbe anche avere risvolti positivi.

In chiusura, ecco le parole del CEO Henry Juszkiewicz di Gibson, in merito:

"Yesterday, we made a significant announcement that marks the next phase of Gibson’s long and storied history. We are re-focusing the Company on the manufacturing of world-class, iconic musical instruments and the continued development of the global Gibson brand, by reorganizing around its core businesses in the Musical Instruments segment. Gibson has reached a Restructuring Support Agreement with its majority stakeholders that clears the way for the continued financing and operations of the musical instruments business. To implement the agreement, the Company filed today to reorganize under Chapter 11 of the U.S. Bankruptcy Code in Wilmington, Delaware. This will allow our Company to continue to design, build, sell and manufacture Gibson’s legendary guitars and instruments without interruption. We are making every precaution to ensure normal operations for our valued customers. You will very likely not notice any change at all. There will be no change to inventory, pricing or quality of our guitars, musical instruments and Pro Audio. We intend to focus the same amount of time, money and energy in designing and building the best guitars, instruments and Pro Audio equipment that Gibson is known for. As the Company moves through this process, which we will work to conclude as quickly as possible, there are several important facts you should know and understand about the Chapter 11 process:

  • Gibson Brands is not going out of business. The legal process is being used to implement a reorganization of the Musical Instruments division, not liquidation.
  • The filings do not change pricing, inventory, ordering or delivery timing of our guitars, musical instruments and Pro Audio equipment.
  • There will be no change to the quality of service and support our customers have come to expect from us.
  • There will be no changes to our warranty and customer service policies.

While we believe we have put all the right pieces in place to support normal business operations, this announcement may raise questions for you. Please be assured that our commitment to quality products, warranties and customer-service policies are not changing." (http://www.gibson.com/News-Lifestyle/Features/en-us/Gibson-Files-to-Reorganize-Under-Chapter-11.aspx)

 


Ciao a tutti, piccola comunicazione di servizio:
Alla fine della parte 2 della guida su come verniciare alla nitro uno strumento c'e' un link che dovrebbe condurre alla parte 3. SO BENISSIMO CHE NON E' FUNZIONANTE. E' UNA COSA VOLUTA.
In origine era una anomalia legata ad una configurazione nel passaggio dal vecchio template al nuovo. Qualche richiesta un po' troppo arrogante di metterlo a posto ha portato a decidere che rimarrà sbagliato per sempre. E' una piccola rivolta contro il "tutto e subito" che sembra imperare oggi.
Viviamo in un mondo dove vale solo il concetto di "ora" e che tutto sia dovuto indipendentemente dall'oggetto. Tutto e' dovuto, anche quando si parla di un contenuto che e' frutto dell'esperienza di un singolo e della sua scelta di condividerlo in maniera gratuita. Tutto e' dovuto e deve essere dato subito sorridendo alla maleducazione di certi fruitori. 


“Oggi chiamano astrologi se’ stessi, i pasticcioni di numerologia” 

Con questa frase tratta da un testo di Ivano Fossati vorrei aprire un articolo nato da una riflessione che avevo da tempo in testa ed esplosa per un caso specifico avvenuto nei giorni scorsi.

Girovagando in Internet mi sono imbattuto in un annuncio di vendita di uno strumento autocostruito e spacciato come “di liuteria”. Una Telecaster spacciata come “fedele replica” della Telecaster del 1952… 


Qualcuno magari già ne era a conoscenza, qualcuno magari non ne sapeva nulla, qualcuno sarà stupito o incredulo e d’opposto qualcuno non sarà sorpreso per nulla, ma quella bellissima anomalia che era Fender Japan potrebbe essere sparita per sempre, o per lo meno fortemente limitata.

Qualche giorno fa è stato completato definitivamente il passaggio di consegne che vede pure per il Giappone una situazione più simile a quella instaurata negli altri stati, ovvero con il management americano a gestire direttamente le operazioni e di fatto ponendo fine a quell’indipendenza ed a quella libertà che aveva sempre contraddistinto il branch giapponese. Sicuramente da ora ci sarà un controllo più diretto nelle scelte ed il primo segno di questo è stato visibile a tutti con la pubblicazione del nuovo sito Internet http://www.fender.co.jp, evidentemente più simile agli altri siti web locali e, soprattutto, con una offerta di prodotti decisamente più “allineata” a quella della casa madre.


Alla fine di dicembre, mese che ha fatto segnare ogni tipo di record in quanto a popolarita' del progetto Lefty.it (aggiornati i record relativi ad accessi unici giornalieri e mensili oltre a quello relativo alle pagine visualizzate e quello degli utenti nuovi, che per la prima volta scoprivano questo portale), abbiamo annunciato che le festivita' avrebbero portato un nuovo server ad ospitarci. Al tempo avevo omesso di dire che le novita' non si sarebbero limitate alla nuova 'casa' che ci ospitera'.

Ecco quindi online Lefty.it con la sua nuova veste grafica, completamente rinnovata nei colori e nel layout.


Comunicazione di servizio:

Dopo due anni, ho deciso di riorganizzare alcuni progetti creati in questi anni e di raccoglierli su un nuovo server. Durante i prossimi giorni migrero' dall'attuale server in Germania ad uno nuovo in Inghilterra alcuni miei portali, tra cui lefty.it.

Durante la propagazione delle nuove entry dns potrebbe avvenire qualche momentaneo disservizio, ma conto che entro qualche giorno la migrazione sia completata con successo.

Enjoy!

Il 20 gennaio 2013 il NIC (l'organo per l'assegnazione dei domini .it) mi assegnava ufficialmente il dominio lefty.it. In quel giorno, nato da una delusione umana e lavorativa ("non ti rinnoviamo il contratto, ma puoi lavorare lo stesso gratis?"), vide la luce un'idea che avevo in testa da tempo, ovvero di mettere in un portale quindici anni di esperienza come mancino nell'ambito degli strumenti musicali a corde... quindici anni che mi hanno insegnato come superare i limiti di un mercato che offre poco (e quel poco o e' a prezzi esorbitanti o e' di mediobassa qualita'), ad arrabattarmi per migliorare quello che avevo a disposizione, a provare e riprovare possibili soluzioni ed idee per creare qualcosa di mio e personale.

 

Lefty.it e' questo. E' la sintesi della mia esperienza... esperienza nata dalle mie esigenze e sviluppate informandomi, studiando, leggendo leggendo leggendo. Esperienza che sarebbe stata impossibile senza diverse centinaia di filantropi che mi hanno dedicato tempo e condiviso la loro esperienza, direttamente o scrivendo articoli e contenuti sul web. Prendere cio' che ho imparato da loro, arricchirlo e proporlo nella stessa forma con cui ho ricevuto molto e' stato naturale. Lefty.it e' il mio piccolo ubuntu.

 

In un anno son stati pubblicati quasi un centinaio di contenuti tra tutorial, idee e recensioni. Alcuni di gran successo, altri che ne hanno riscosso meno. Non posso che ringraziare chi ha dedicato tempo a leggere questi sproloqui sperando che in essi qualcuno abbia trovato, anche per errore, una qualche idea. I lettori ed i commenti sono la benzina che spinge questo progetto ad andare avanti e continuare a svilupparsi.

Auguri Lefty.it, certo che questo non sia un punto di arrivo, ma una tappa di un percorso. Ci sono ancora tanti argomenti di cui parlare, tante idee in testa da sviluppare.

 

Let's rock!

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